Una rana # troppe. Il nostro amico stavolta riceve un regalo, un pacco. E’ un pacco enorme, è grande quanto_ è la metà di lui. Chi gliel’avrà fatto? I suoi amici lo guardano lì soddisfatti. I suoi amici sono il cane, la rana, e la tartaruga. Legge il bigliettino e dice "Per me? Eh sì, per me, questo". Il pacco però ha dei buchi per l'aria, quindi un po' si capisce cosa ci sarà dentro. Apre il pacco, guarda dentro, tutti guardano dentro, e con grande stupore, cosa c'è? Un'altra rana! Piccola, però: una ranina, piccolina. Il cane la lecca. La tartaruga è felice. Lui la prende, ma l'altra rana è gelosa e la guarda proprio male. # Il nostro amico prende la rana e la presenta agli altri amici. # Continua a guardarla male, l'altra rana, gli altri due invece sono felici di avere un altro amico. # E' tutto contento, il nostro amico, guarda tutti i suoi amici, che stanno lì e dice: "Guarda che begli amici che c'ho: un cane, una tartaruga e due rane". Un po' autistico, questo bambino, però, eh, [c’ha solo quegli animali]. Però si accorge che l'idillio finisce presto, perché l'altra rana_ prende e dà un morso alla zampa dell'altra della ra- della piccola rana, nuova, nello stupore generale, il cane e la tartaruga pure non se l'aspettavano. Lui allora prende subito la rana piccola, la prende in braccio, il cane gli ri- il cane ringhia all'altra rana, la tartaruga pure ha qualche-- in qualche modo la guarda male. E lui, il nostro amico, la sgrida. Ma la rana si sente_ hm # si sente isolata eh, no- non capisce. Partono questa volta per fare un giro per il bosco. # Il nostro amico ha una spada, un cappello di carta, e i soliti stivaloni. E vanno, una picc- una piccola spedizione. Dietro di lui c'è il cane, e dietro, ma molto dietro, la tartaruga, con le due rane sopra. [??] già la tartaruga va piano, poi gli metti due rane sopra, sta molto dietro. Però la tartaruga sembra quasi non fare ca- non farci caso, al peso. La piccola rana guarda con gli occhioni l'altra rana e non capisce perché c'è questo_ quest'astio verso i suoi confronti, ma l'altra rana non ne vuole sapere proprio, di fare amicizia. E appena la distanza tra tra_ tra loro, il cane e il loro amico, si si-- aumenta, eccolo qua che arriva, che interviene un'altra volta la vecchia rana: gli sf- gli sfila un bel calcione. E la ranetta cade a zampe all'aria indietro, e si mette a piangere. Il pianto della piccola rana però desta-- hm richiama il nostro amico che si gira e vede cosa è successo allora torna indietro sui suoi passi e sgrida un'altra volta la rana, ma non è solo lui stavolta a sgridarla, c'è il cane, che la guarda malissimo e la tartaruga, che dice: "Già te porto sulle spalle, e in più fai così, eh!" E stavolta decidono che si merita una buona punizione e l'abbandonano, in mezzo al bosco. E gli dicono: tu adesso stai là e noi ce ne andiamo a fare il nostro giro. L'abbandonano, c'[hanno] una specie di zattera. Montano tutti quanti su questa specie di zattera, e vanno, e cominciano a navigare su un piccolo laghetto. Appena hanno preso un po' il largo, e guardano verso_ dove dove dove andare con la barchetta; la tartaruga assopita, il cane, da buon segugio, guarda in avanti, e lui fa il capitano. La rana invece, non la rana piccola, che sta lì_ ne- ne- nella barchetta, l'altra rana, che avevano lasciato sulla sulla terra ferma, spicca un bel saltone e arriva sulla-- e arriva sulla zattera. Nessuno se n'accorge. La tartaruga dorme, e il cane è scemo, e lui continua hm a indicare non si sa dove. Ma la rana piccola sì che se ne accorge e guarda intimorita. Sa cosa gli aspetta. E che gli aspetta? Un altro calcione! Un altro calcione ben assestato sul culetto, e la ranina piccola, a zampe all'aria, cade nell'acqua. Stavolta pure la linguaccia, gli fa, la rana. Il tuffo nell'acqua però sveglia la tartaruga, che vede solo gli schizzi e chiama e chiama_ e chiama_ il nostro ragazzo con gli stivaloni, il nostro amichetto, che all'inizio dice "Eh, che è successo? La rana? Che ha fatto? Hiii!" Se ne accorge "Che dici? La rana? Ha dato un calcio alla ranetta e l'ha fatta volare in acqua? Eh no, stavolta ha esagerato, eh!" Il cane pure_ sentenzia e dice "Eh no, stavolta l'hai fatta grossa". La più incazzat- hm la più arrabbiata stavolta è la tartaruga, la guarda proprio male, e la rana stavolta mi sa che ha capito. Nel frattempo la piccola rana a stento riesce a uscire dall'acqua. E loro si mettono a cercarla, non se ne accorgono che lei è uscita dall'acqua, la mettono a cercare, la chiamano pure, però tanto la rana le orecchie non ce l'ha, quindi la possono chiama' quanto glie pare. La chiamano, la tartaruga la tartaruga la cerca dentro un tronco, il cane si tuffa nell'acqua, lui alza tutte le foglie: niente, non la trovano. Se ne vanno tristi, e abbandonano anche l'altra rana, non la piccolina, l'altra, l'altra, la rana di sempre, quella che faceva la gelosa. Lui è in lacrime, piange; il cane è arrabbiato; la tartaruga_ la tartaruga l'aveva detto sin dall'inizio che questa rana era un po'_ era era un po' cattivella. Il cane cerca di consolarlo, lui si butta su- sul letto, piange. La tartaruga non ne vuole sapere, si mette nel suo guscio e si vedono solo gli occhi, sta là do--- non ne vo sape’ non vo’ parlà con nessuno, è proprio arrabbiata. La rana sì ha capito ma ormai è tardi ha capito ma_ sa che pure chiedere scusa non serve a niente. Però a un certo punto un suono proveniente dalla finestra sveglia il ba-- pre- prende l'attenzione di tutti quanti: il cane guarda fuori; il nostro amico tira fuori la testa dalle braccia; la tartaruga tira fuori la testa dal guscio, e la rana, pure, apre gli occhi e dice "Mhm, chi sarà?" Eccola_ ! La rana volante, pure questa vola, come l'altra, che con un salto spicca dalla finestra ed entra dentro la stanza. Entra dentro la stanza e che fa? cade giusto in testa di culo sull'altra rana. "Ben gli sta!" Tutti quanti esclameranno. Ah, ma alla fine sono amici, alla fine sono amici, e capisce_ che la cosa migliore è stare tutti insieme, e smettere di prendersi a calci in culo. Finita.